Masterclass dal titolo "Dal blu egizio al blu dell'intelligenza artificiale: come la tecnologia ha influenzato la cultura"

Giovedì 4 maggio alle 10, nell'aula 25 del Dipartimento di Matematica e Informatica (Edificio 5, Cittadella universitaria; ingresso pedonale: viale Andrea Doria 6; ingresso "Ovest": via Santa Sofia 64), si svolge la masterclass "Dal blu egizio al blu dell'intelligenza artificiale: come la tecnologia ha influenzato la cultura", con Massimo Sideri, inviato ed editorialista del Corriere della Sera.

Coordina l'incontro Filippo Stanco, docente di Informatica (Dmi).

L'iniziativa è la prima delle quattro masterclass gratuite nate dalla collaborazione fra Taobuk e l'Università di Catania, in programma nelle sedi dell'Ateneo dal 4 al 25 maggio, condotte da prestigiose personalità del mondo culturale e scientifico su innovazione, nuove tecnologie, cultura e informazione e coordinate da docenti universitari.

Per maggiori informazioni si visiti https://www.unict.it/it/terza-missione/news/taobuk-2023-opportunit%C3%A0-di-stage-50-studenti-unict 
Stage a Taobuk

La partecipazione ad almeno tre delle quattro masterclass consentirà agli studenti dell'Ateneo di effettuare uno stage residenziale in occasione della XIII edizione del Taobuk Festival – See Sicily, il festival letterario internazionale ideato e diretto da Antonella Ferrara, che si terrà a Taormina dal 15 al 19 giugno 2023.

Dopo aver partecipato agli incontri, dal 25 al 30 maggio sarà possibile presentare la propria candidatura inviando un'email all’indirizzo centro.teatrale@unict.it, con oggetto “Candidatura stage Taobuk”, indicando il proprio nominativo, il numero di matricola, il corso di laurea di appartenenza dei titoli delle masterclass a cui si è preso parte.

IL TEMA DELLA MASTERCLASS

È nata prima l'arte come necessità espressiva dell'homo sapiens o la tecnologia? In realtà questi due bisogni sono andati di pari passo nella storia dell'umanità, intrecciandosi come la doppia elica del Dna, influenzandosi a vicenda, profondamente. 

Ne è la riprova la storia del blu che coincide anche con la storia di tutto ciò che è artificiale. Il blu come colore nasce grazie agli antichi egizi che trovano per primi un procedimento per produrlo. 

Compare così il blu nell'arte, che prima poteva esprimersi solo negli oggetti e nelle sculture fatte con i preziosi lapislazzuli dell'Afghanistan. 

Ma c'è un caveat: il procedimento egizio di cui abbiamo notizia grazie a Tito Livio era lungo e costoso. Ecco perché era usato solo per i faraoni e gli animali (spesso affiancati alle divinità, come l'Ibis, il dio della scrittura). 

Ancora nel Rinascimento il blu viene usato solo per le immagini sacre, fino a quando i naviganti genovesi non scoprono l'indaco e democratizzano il blu dando vita al blu di Genova. Proprio nello stesso periodo Michelangelo rivoluziona il paradigma artistico con il Giudizio Universale della Cappella Sistina.

Oggi l'artificiale ci ricorda l'Ai e il metaverso. Di fronte alla pervasività delle tecnologie e all'arrivo del nuovo paradigma dell'Ai generativa la tecnologia mantiene o cannibalizza le possibili influenze sull'arte? 


Data di pubblicazione: 02/05/2023